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Durata: 1h e 11 min (2011)
Un lungometraggio ad episodi legato da una cornice dove un ragazzo, fan dell'attrice protagonista dei tre minifilm, ci mostra i reperti della sua collezione e ci presenta i cortometraggi. L'idea mi è venuta ricordando alcuni classici film ad episodi della gloriosa "Amicus" : la bottega che vendeva la morte, le cinque chiavi del terrore, ecc. Certo i miei corti non raggiungono la bellezza di quei piccoli capolavori, ma il pensiero è stato: perchè non farlo? E così è stato. I tre corti sono stati girati in diversi periodi e solamente dopo sono stati riuniti in un'unica pellicola.
"Aracne"
Ecco il corto che ha cambiato il mio modo di girare. Con questo film inizia la mia collaborazione con Chiara Pavoni, presenza importante del panorama horror indipendente e non solo. Chiara, essendo attrice professionista, mi ha spinto a prendere più seriamente il mio modo di girare. Devo dire che i risultati si vedono, con una maggiore cura nella confezione del prodotto. Tutto questo non toglie che, comunque, ci siamo divertiti a girare questo corto. Per me girare con attori professionisti è stata una vera esperienza creativa, e mi sono trovato subito bene con tutti loro. Con Chiara, ma anche con Patrizio, nel ruolo del violentatore invitato a casa di Chiara. Un discorso a parte merita l'altro violentatore, interpretato bene da Mirko Lomuscio, che si è offerto di apparire in questo ruolo. Mirko è anche lui un regista indipendente, che si è prestato per farsi lordare a volontà con il mio, immancabile, sciroppo d'amarena.
Il corto è stato girato ad agosto del 2005, ma solo adesso (siamo a febbraio 2006), può dirsi concluso. Causa del ritardo il fatto che l'audio era pessimo. E così, per mesi, ci siamo rincorsi per doppiare il tutto. Credo che però il corto ci abbia guadagnato.
"320"
Ecco un film che non credevo di poter mai fare. Si tratta di un corto tratto dal mio racconto "Cosworth", che contiene una scena di sesso esplicito; in realtà era proprio questa scena che mi dava più da pensare: dove avrei potuto trovare un attore che si sarebbe prestato a girare un'assurda scena di sesso? Invece ci sono riuscito, e Gabriele, colui che interpreta questa scena, ha fatto un ottimo lavoro secondo me. Anche Mattia, colui che interpreta il fratello della protagonista, ha fatto un buon lavoro, non sapendo assolutamente quasi nulla della storia. Infatti con questo corto sono tornato ai vecchi amori: girare un film senza sceneggiatura, improvvisando tutto dal racconto.
Anche questa volta Chiara mi è stata accanto, sia come attrice che come produttrice esecutiva, trovandomi location e attori adatti. E questa volta anche una truccatrice, Claudia, che ci ha seguito per tutto il tempo delle riprese. Una nota a parte merita il direttore della fotografia, quel Piero Cannata già regista di cortometraggi di successo, vincitore di vari premi in festival nazionali. Piero ha fatto un ottimo lavoro, fotografando tutte le scene ambientate nel garage, senza mai discutere le mie scelte ma curando con precisione ogni aspetto visivo delle inquadrature.
Cosa assolutamente rivoluzionaria per un mio corto è la presenza di musiche originali, non rubate da altre colonne sonore, ma create apposta da Federico Parzianello, veramente bravo nel creare quelle sonorità elettroniche che amo molto. E devo dire che hanno dato al corto quella cosa in più che me lo fa piacere...
Particolarmente belle le parti anatomiche, gli arti mozzati, che compaiono nel film, create da Marco Ristori e David Bracci.
Ma come sempre la cosa più bella è stato il piacere di girare insieme, di cercare di fare una cosa fatta bene, senza però dimenticare il divertimento nel farlo. Unica nota negativa: durante le riprese la mia telecamera ha tirato le cuoia, è morta. Fortunatamente è venuto fuori che l'attore, Gabriele, aveva casualmente, una telecamera nuova in macchina...
Tutto è bene quel che finisce bene...
"Cenere"
Ecco un corto che fa parte della nuova era della Gore Production, una svolta iniziata con "Samhain" e che continua con questo lavoro, svolta dovuta all'utilizzo di attori professionisti, che hanno già lavorato nel campo del cinema e del teatro. Bravi tutti gli attori, da Chiara, nella parte della catatonica, a Paolo, il protagonista di questa vicenda. Una menzione particolare va ai due "adulti": Ave Gazi e Aldo Cerasuolo, che si sono confermati professionisti assoluti, nella loro enorme pazienza a farsi "torturare" da me, interpretando dei ruoli alquanto negativi. Oltre a tutto questo qui ci sono musiche originali di Federico Parzianello, che secondo me ha fatto un bel lavoro. Era da tanto che non provavo il piacere di dirigere un nuovo lungo, visto che dura 31 minuti. Era da "Anubi" che non mi dedicavo al medio metraggio. Devo dire che questa storia mi piace particolarmente; è una vicenda in cui nessuno può dirsi un personaggio positivo, tutti hanno qualche cosa da nascondere, un'ombra nella propria anima. La scena che preferisco è quella iniziale, con la trappola della porta: non dico nulla per non rovinare la sorpresa. Ma tutto il corto, nel suo insieme è permeato di una morbosità inquietante, e credo che questo sia il mio film più malsano in assoluto, non tanto per la violenza, non molto calcata, ma per la deviazione generale dell'animo umano.
A condire il tutto, la "cornice" interpretata da Andrea Giglio, che ha quasi improvvisato la sua parte, dando al personaggio un tocco di aristocratica eleganza mentre ci presenta i reperti della sua raccolta. E per finire non posso non citare il lavoro di Carla, truccatrice esperta, che ha reso benissimo la mia idea di "cadavere in abito da sposa"...
In finale il film è un esperimento che ritengo riuscito, un pò grezzo magari, con non pochi errori, ma il risultato devo dire che mi piace molto e mi da anche un piacevole soddisfazione.

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